
Giusto                    nelle scorse ore chi scrive, insieme ad altri milioni di fan                    sparsi nel mondo, era rimasto ancora una volta sorpreso dall’ultima                    straordinaria mutazione sonora del Duca Bianco. Blackstar, questo                    il titolo del suo ultimo album, uscito l’8 gennaio, che ora                    passerà alla storia come il suo testamento.
 – Leggi                    qui la recensione del “capolavoro”
 Bowie se n’è andato a modo suo, sconvolgendo il mondo con                    una fine che non era annunciata. Anzi, l’energia e le vibrazioni                    delle nuove canzoni facevano pensare a uno splendido quasi settantenne                    all’apice della sua creatività.
 Bowie era un artista, nel senso pieno della parola: le sue intuizioni                    da alieno glam a inizio Settanta, le atmosfere berlinesi dei                    suoi tre album più intensi e sperimentali (Heroes, Low e Lodger)                    le contaminazioni con l’elettronica, il formidabile gusto per                    le melodie destinate a rimanere per sempre (Life on Mars, Five                    Years, Space Oddity), fino all’ultimo colpo di genio, quel Blackstar                    che proprio in queste ore veniva osannato dalla critica di tutto                    il mondo. (Gianni                    Poglio)
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David Bowie – Wikipedia



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