a mia madre

Scivola via il confine
tra me e te,
non conta più nulla
e mi ritrovo
ad essere te in una vita
che tu più non hai
e mi ritrovo ferma, potente
come tu eri,
a cercare “il bene”
pur nella porta stretta del mondo.

Tutto questo è istante
è attimo all’ultimo culmine:
pioggia improvvisa la solitudine
gela, percuote la schiena,
allunga, restringe il respiro,
con mano ritorta apre le braccia-croce,
si fa compagna celeste
negli abissi dolorosi dell’assenza.

Ci saranno in me altri risvegli
ma “l’addio” rimarrà nell’aria
con il suo fazzoletto bianco
preludio desolato
a ogni lacrima della tua stella.

Iole Chessa Olivares

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