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 DIVENTA CITTADINI A SCUOLA: COSI' L'EDUCAZIONE CIVICA TORNA 
 OBBLIGATORIA

Di Francesca Martelli
Educazione civica, alla convivenza democratica, alla nuova cittadinanza: negli anni questa disciplina ha cambiato numerosi nomi ed è spesso stata lasciata alla sensibilità degli insegnanti. Introdotta nel 1958 dall’allora ministro dell’Istruzione Aldo Moro, ora dovrebbe tornare a essere un insegnamento obbligatorio nelle scuole, a partire da settembre. I progetti di legge presentati negli ultimi mesi dovrebbero essere unificati in un unico testo a partire da quello della Lega in discussione alla commissione Cultura della Camera e a quello del Movimento 5 Stelle al Senato. L’obiettivo è rendere questa materia obbligatoria con 33 ore l’anno a partire dalla scuola primaria e poi allargare gradualmente le competenze fino alle superiori: dall’insegnamento della Costituzione all’educazione stradale, dalla lotta al bullismo alla sensibilizzazione sui diritti umani.
La proposta dei leghisti è stata depositata alla Camera il 1 giugno 2018, primo giorno del governo Conte. Non sono mancate le critiche di una parte della società civile, visto che tra i maggiori sostenitori del testo ci sono il ministro dell’Interno Salvini e quello della Famiglia Fontana, noti per le politiche sull’immigrazione e la difesa della famiglia tradizionale. Non ci saranno ore aggiuntive nel programma scolastico, né insegnanti assunti ad hoc; l’educazione civica sarà materia d’esame sia in terza media che alla maturità. «L’obiettivo è di approvare la proposta di legge all’unanimità e rinforzare quello che già fanno gli insegnanti nelle scuole», spiega Barbara Floridia, insegnante e senatrice M5S. «Vogliamo riconoscere centralità all’educazione al digitale. Per questo stiamo lavorando a un protocollo d’intesa tra Google e il ministero dell’Istruzione».

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