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 CREATIVITA' E INCLUSIONE: LE RAGAZZE DEL CODING ALLA RISCOSSA
Foto: Pixabay.com

Aveva fatto scalpore, l’estate scorsa, la notizia che al team di robotica delle ragazze afghane era stato vietato l’ingresso negli Stati Uniti per partecipare alle prime Olimpiadi dedicate a questa disciplina, organizzate a Washington dall’americana First Global. Il blocco era stato causato dal contestato provvedimento introdotto da Trump per bloccare i visti a sette Paesi musulmani. Successivamente, però, le autorità statunitensi avevano fatto marcia indietro e le cinque studentesse di Herat, tutte fra i 14 e i 16 anni, non solo avevano potuto presentare il loro piccolo robot alla gara, ma avevano anche vinto una medaglia, tra l’entusiasmo e l’incoraggiamento di centinaia di loro coetanei delle squadre rivali, ragazzi -e soprattutto ragazze- provenienti da ogni parte del mondo. Una dimostrazione di come la promozione delle STEM, le materie tecnologiche e scientifiche, possa divenire uno strumento potente per colmare il divario di genere e unire persone anche lontanissime tra loro a livello geografico e culturale. Non è un caso che l’anno scorso l’iniziativa Made With Code, creata da Google proprio per affrontare lo squilibrio di genere nei campi STEM, fosse tra gli eventi di punta al Global Citizen Festival: dall’Afghanistan al Sud Sudan, dalla Siria all’Iran, agli Stati Uniti, sempre più ragazze hanno infatti cominciato ad essere coinvolte in progetti simili, e il nostro paese non è da meno. Tra le iniziative targate Italia, spicca quella delle Coding Girls, promossa da Fondazione Mondo Digitale, insieme a Missione diplomatica USA in Italia in collaborazione con Microsoft.

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