Due poesie e una immagine di Ariodante Marianni,ricordo e sua voce nel terzo anniversario da quando ci ha lasciato
Eleonora Bellini

Nero, di forte tempra,
la cresta e il collo sgargianti,
l’occhietto vivo, aggressivo.
Torse la testa dal marmo,
lanciò un ultimo grido.

(Dovremmo ricordarcelo quel gallo,
sacrificato al dio)

 

SOSTA FORZATA

Saluti trafelati, scale scapicollanti,
tassì, traffico che non scolla,
l’ansia cresce, stringe il colletto,
non molla: inutile illuderti,
lo perderai per una pugno di minuti

(mettigli il sale sulla coda, fermali,
i grigi volatili del tempo,
vanno veloci in ranghi, controvento,
migrano verso l’altrove…)

Ma dài, puoi farcela: supplica,
stacca il biglietto e scappa:
scale, sottopassaggio,
altre scale e sei in viaggio …

O insensata cura
dei mortali! poi di tanto
adoprar, di tanti moti,
una voce metallica dall’alto
ti programma un’attesa di due ore.

(I meridiani avanzano
di 23 km. al secondo).

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