Un evento internazionale che, attraverso la poesia, dà voce a donne e uomini del mondo. Dal 28 aprile al 3 maggio a Roma

Nell’era delle nuove guerre che attraversano il Mediterraneo, la speranza è affidata alla parola poetica, come possibilità di riconoscersi in una sola umanità, in un unico canto. Così prende vita: “Un solo mare e la parola”, una straordinaria kermesse prodotta dal basso, che attraverserà Roma dal 28 aprile al 3 maggio presso La Casa dell’Architettura, “Acquario Romano” (Piazza M. Fanti n. 47) con Reading di poesie e con installazioni, performance di teatro e danza, video, musica e testimonianze di un gran numero di artisti ed autori in arrivo da tutto il mondo. Sei giorni di iniziative con poeti e artisti di diverse nazionalità aperte alla cittadinanza e ai tanti stranieri presenti sul territorio, all’interno di una immaginaria “Piazza” attraversata da una grande barca.
Il progetto nasce in seguito alla partecipazione dell’Associazione Grecam, fondata dalla scrittore e psicoterapeuta uruguaiano Norberto Silva Itza, in rappresentanza dell’Italia, al 20esimo Festival Internazionale della Poesia dell’Avana a Cuba nel maggio 2016. Da qui, a partire dall’appello della poetessa e giornalista siriana Malak Sahioni Soufi, per fermare la violenza nei confronti dei rifugiati attraverso la forza della poesia, l’idea di gettare un ponte fatto di parole tra l’America Latina, l’Europa e il resto del mondo. (Elisabetta Colla).
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