rec. Fausta Genziana Le Piane

Più che allievo di Sergio Leone, come ha spesso asserito d’essere, Quentin Tarantino sembra allievo di Hitchkock: parecchie scene del suo ultimo riuscitissimo film “Bastardi senza gloria” sono degne del Maestro del brivido per la suspense che riescono a creare. A cominciare dalla scena che apre il film in cui un magistrale Christoph Waltz (candidato all’Oscar) che interpreta il furbo, ironico e sadico personaggio del cacciatore di Ebrei, il colonnello delle SS Hans Landa, gioca come il gatto col topo con gli Ebrei nascosti sotto le travi del pavimento della fattoria da lui perquisita. E’ il primo anno dell’occupazione tedesca in Francia e la giovane ebrea Shosanna assiste impotente allo sterminio della sua famiglia riuscendo a stento a salvarsi a Parigi dove con una nuova identità gestirà un teatro-cinema. La metafora del latte che serve al Colonnello per stanare la sua preda ritornerà più tardi nel corso del film quando incontrerà di nuovo l’ebrea scampata che ha individuato: lo spettatore sa che lui l’ha riconosciuta proprio per il richiamo al latte. Da qualche altra parte della Francia occupata il tenente Aldo Raine (Brad Pitt), terrore dei tedeschi, contro i quali compiono una serie di rappresaglie che chiamano lui e il suo gruppo di soldati ebrei-americani pronti a tutto, “Bastardi senza gloria”. Nel corso d’una decisiva missione che ha lo scopo di annientare lo Stato Maggiore del Terzo Reich, i Bastardi s’incontrano con l’attrice e agente sotto copertura Bridget von Hammersmark (Diare Kruger): altro episodio carico di suspense in cui l’insistenza del personaggio tedesco che intuisce il carattere sovversivo dell’incontro è un altro tema del film (si veda anche il personaggio dell’innamorato di osanna)ì . Il piano avrà luogo nella sala di Shosanna che sacrificherà la sua vita portando con sé i nemici.
Film sulla paura: degli ebrei braccati, dei soldati tedeschi stanati dai Bastardi e infine degli stessi bastardi dinanzi al nemico. Film sull’inutilità della guerra e della sofferenza che comporta: distrugge vite piene di talento come quella di Shosanna (Melanie Laurent) alla quale avrebbe arriso un brillante avvenire nel teatro se il desiderio di vendetta per la morte atroce della sua famiglia non l’avesse divorata. Film ironico, fantasioso: il finale è a sorpresa e a lieto fine, il bene trionferà.
Tarantino divide il film in cinque capitoli: il primo “C’era una volta nella Francia occupata” è sottolineato dalle splendide musiche d’Ennio Morricone. Poi arrivano i Bastardi, il comando d’ebrei capitanato dal tenente del Tennesse Aldo Raine, l’eroe interpretato da un bravissimo Brad Pitt, che ha già dato parecchie prove del suo talento, che pretende che ognuno dei suoi uomini gli porti almeno 100 scalpi nazi.
La nemesi si consumerà all’interno d’una sala cinematografica.
Alla domanda su quale fosse l’aspetto favorito del film, Tarantino ha risposto: “Adoro l’idea che sia il potere del cinema a combattere i Nazisti. E non soltanto come metafora, ma letteralmente, nella realtà”. Come dargli torto?

Fausta Genziana Le Piane

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