Di selve oscure e castelli
il mio passaggio
altalenante
il mio divenire eburnea alba
mantello di notti insonni
adorna letti disfatti
di tepori evaporati al timido raggio
selvaggio tintinnìo del giorno incombente
ladro di gocce di flebile emozione
ingordo di lacrime schernisce..
lanciando dardi d’ambrato veleno
… tenere debolezze
spogli desideri
evaporano al rintocco di lancette voraci
falci di vite che come grappoli
cadono maturi nelle avide mani del destino.

Sonia Apilongo

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