Pubblichiamo l’intervento di Anna Maria Bardellotto all’incontro “Sulla violenza. Ancora”, rivisto dall’autrice

di Anna Maria Bardellotto
Buongiorno, sono Anna Maria Bardellotto del Comitato Se Non Ora, Quando?- S. Donà, oggi io e altre donne del Comitato siamo venute fin qui soprattutto per ascoltare, per capire come le donne possono porsi rispetto alla violenza nelle sue sfaccettature. Siamo qui perchè crediamo importante che i gruppi, le associazioni, i comitati femministi lavorino in sinergia tra centro e periferia. Che le idee veicolino e crescano nello scambio reciproco. E di questo invito ringrazio, a nome di tutte, Letizia Paolozzi e il gruppo che ha scritto il documento iniziale, ben presentato da Letizia.
Il documento propone la violenza nelle sue sfaccettature: di genere, bellica, verso la natura e l’ambiente, la violenza per il potere economico; evidenzia come ogni genere di violenza mascheri sempre una volontà, un desiderio di potere. Ne esplicita il denominatore comune: “generalmente un’impronta maschile”; e prende in considerazione il fatto che le donne “non sono tutte da una sola parte”.
Tutti gli interventi che mi hanno preceduta lo hanno ribadito o analizzato, alcune nell’efferato omicidio di Pamela Mastropietro.
Mi scuso se non faccio riferimento a tutte le idee interessanti espresse da chi mi ha preceduta, ma per non dilungarmi farò riferimento solo ad un paio sul quale sarebbe interessante soffermarci: la prima riguarda i rancori che sono maturati in questi decenni di pace; rancori che ora emergono in modi, forme e forze diverse. L’altra è la competizione che ora serpeggia, tra uomo e donna, su chi è più vittima in questa società fluida. Un esempio è visibile nelle associazioni dei padri separati.
Ma qualcuna ha fatto riferimento anche alla potenza femminile, alla forza femminile. Una visione giusta, allettante, da perseguire. Tuttavia vorrei ricordare che c’è un posto dove le donne hanno la maggioranza, dove detengono il potere da anni, decenni, ma che lo hanno mal esercitato, dove, anzi, hanno con condiscendenza rafforzato la cultura e gli stereotipi patriarcali: la scuola.
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