(Adnkronos/Labitalia) – “Le aziende che desiderano essere competitive a livello internazionale -sostiene Ella Bell- devono necessariamente imparare a sfruttare il potenziale di tutti i loro collaboratori. Ma devono prestare una particolare attenzione alla forza lavoro femminile. Perche’ nel corso del 2010 il 70% della forza lavoro entrante nel mercato del lavoro statunitense saranno donne o gente di colore. Ad oggi, le donne rappresentano il 50,3% della forza lavoro attiva. Stiamo entrando in un’era in cui le donne saranno il cuore della forza lavoro non solo negli Stati Uniti, ma anche in altri paesi. In quanto tali, avranno anche maggiori opportunita’ per avanzare verso ruoli direttivi. Le direzioni aziendali devono coltivare il proprio vivaio di talenti femminili se vogliono rimanere in gioco e sopravvivere alla pressione della globalizzazione”. “Condurre una vita equilibrata dove la dimensione professionale e’ allineata a quella personale -sintetizza- e’ una vera sfida. Non penso che ci siano delle risposte semplici e che dipenda realmente dalla volonta’ delle stesse donne. Molte donne in carriera hanno imparato la dura lezione di dover mettere da parte le loro aspirazioni di carriera per un periodo determinato, dedicandosi alla famiglia. Altre donne hanno preso la decisione di assumere un aiuto esterno, quale una baby sitter per prendersi cura dei bambini. Altre ancora, hanno la fortuna di poter contare su un circolo famigliare esteso e disponibile ad aiutarle, evitando il ricorso a aiuti esterni”. “Qualunque sia la soluzione -osserva- penso che sia importante convincersi del fatto che si puo’ dare spazio alla propria famiglia, ma anche alla carriera, ma che e’ davvero difficile concentrarsi su entrambe nello stesso tempo, soprattutto senza aiuti adeguati. Cio’ che una donna puo’ fare e’ restare aggiornata sulle migliori pratiche e le ultime tendenze della sua professione. Dovrebbe inoltre coltivare le relazioni con i contatti del suo network professionale. In altre parole, evitare di isolarsi. Infine, non assumere piu’ incarichi di quanti possa svolgere veramente bene. Quando i bambini avranno bisogno di meno cure (cioe’ via via che cresceranno) allora si puo’ spostare il peso della bilancia verso la carriera”.
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