A 1 settimana da udienza: dialogo fra Chiese “in fase di stallo”

Roma, 16 nov. (Apcom) – C’è un buon margine di cooperazione tra la Chiesa anglicana e la Chiesa cattolica, anche se la possibilità di una piena unità “è in una fase di stallo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams parlando ad una settimana dall’attesa udienza con il Papa, in Vaticano, in programma il 23 novembre alle 11. “L’unità è un punto strategico molto importante per noi in questo momento”, ha aggiunto il capo della Chiesa anglicana in una intervista rilaciata al “Catholic Herald”, settimanale cattolico inglese.
“Non siamo due Chiese che competono per un mercato limitato – prosegue Rowan Williams – siamo due Chiese che si trovano nel mezzo di un ambiente laico e poco amichevole e in un mondo le cui
necessità sono enormi. Necessità che solo la chiesa può aiutare a risolvere”.
Sull’incontro con Papa Benedetto XVI, Rowan Williams ha sottolineato che, benché i rapporti tra le due Chiese vivano un momento di stallo, ci sono tante cose di cui discutere. “Ovviamente – scandisce – non escludo a priori miracolosi interventi dello Spirito Santo, ma quali argomenti rimangono ormai di cui parlare? Perché l’ordinazione delle donne costituisce il punto di svolta tra le due Chiese? Dobbiamo capire cosa sta succedendo su questo argomento”.
E proprio su questo punto, l’arcivescovo di Canterbury ha riaperto il dibattito sul sacerdozio femminile suggerendo che la Chiesa anglicana deve un giorno “pensare nuovamente” a questo tema. Williams ha ricordato di essere un fermo sostenitore ad aprire il sacerdozio alle donne e “in pratica” non vede come la posizione della Chiesa non vada in tal senso.
Alla domanda su alcune previsioni secondo le quali la Chiesa anglicana sarebbe ormai alla fine, Williams risponde: “Niente può salvare la Chiesa anglicana così come è ora”. Dunque, “è chiaro che la Chiesa anglicana in tutto il mondo, così come si è evoluta, ha trovato nuovi mezzi di relazione e di organizzazione della propria vita, perché siamo dipesi un po’ troppo da quel che si potrebbero definire accordi fra gentiluomini”.

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